VI DOM DI PASQUA – 17 MAGGIO 2020
IN FORZA DEL BATTESIMO:
NOI IN GESÙ E GESÙ IN NOI. SEMPRE.
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Nell’intimità dell’ultima cena, Gesù promette ai discepoli di non lasciarli mai soli. È qualcosa di bellissimo e di davvero consolante. Da allora non è mai venuto meno a questa promessa. Lo crediamo per fede, lo abbiamo sperimentato innumerevoli volte nella vita. Anche nei momenti più bui, lui ci è venuto incontro, ha saputo risollevarci e sempre continuerà a farlo… Questa domenica, in qualche modo, è la premessa per nuovi piccoli segnali d’uscita dall’emergenza, e per una ripresa, seppure prudente, di legittimi spazi di libertà. Per questo diamo lode al Signore e manifestiamo serena gratitudine ai fratelli.
Signore, fonte di bene anche nei giorni della fatica e della prova, abbi pietà di noi. Signore, pieta!
Cristo, presenza costante accanto a noi, perché mai venga meno la speranza, abbi pietà di noi. Cristo, pietà!
Signore, datore dello Spirito per fare della nostra vita una manifestazione del tuo amore, abbi pietà di noi. Signore, pietà!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
(Giovanni 14,15-21)
Inconfondibile, Gesù! Sta confidando ai suoi, nell’intimità di quella che sarà la loro ultima cena insieme, gli eventi prossimi della Pasqua (e noi sappiamo quale drammatica decisività, quale impatto dirompente avranno sulla sua vita), e lui, che tutto sa, nella sua straordinaria maturità, nel suo inesauribile amore, invece di preoccuparsi per sé, magari facendosi consolare o anche solo commiserare dagli amici, per trarne un qualche legittimo conforto, ecco che ancora, anche adesso, è lì a rincuorarli, a preoccuparsi per loro. Loro che si troveranno persi e terrorizzati di fronte alla tragicità degli eventi.
Quanto mai significative, a questo proposito, sono le espressioni allora usate per rassicurarli; egli infatti non dice:” Non temete, non vi lascerò soli – ma – non vi lascerò orfani”. Sì, perché Gesù, il maestro e l’amico, è diventato talmente intimo ai suoi da provare, nei loro confronti, sentimenti addirittura paterni e materni: le stesse viscere di misericordia di Dio… È a suggello di tutto ciò che in quella stessa circostanza viene a promettere il dono dello Spirito Santo che appare così, come l’altro, l’ulteriore consolatore divino al suo posto, ma soprattutto come colui che ancora continuerà a rendere presente e viva la sua presenza, non solo il suo ricordo, in mezzo a loro; nell’intimo dei suoi …
Lo Spirito sarà dunque la più totale e sorprendente novità, ma, ad un tempo, la più affidabile espressione di continuità; di permanente comunione con Cristo e con quella sua Pasqua, che è e che rimane l’unica fonte di salvezza per tutti noi.
Domenica prossima, nella possibilità finalmente ritrovata di poter stare insieme in chiesa (che bello!), celebreremo l’Ascensione del Signore; la domenica successiva celebreremo invece la Pentecoste; già ora però, nella sosta di preghiera di questa domenica, ci prepariamo ad accogliere il senso bello e prezioso di questi prossimi eventi.
Ogni dono di grazia ci è stato mostrato ed elargito, una volta per sempre, dalla croce di Gesù abitata dall’amore e, tre giorni dopo, dalla sua tomba vuota, splendente di resurrezione…
Da allora, ciò che occorre sia necessariamente visto in Terra sarà la testimonianza lieta e generosa dei discepoli di Cristo che, su impulso dello Spirito, si impegneranno a rendere ragione della speranza che riempie i loro cuori, e che è destinata ad espandersi ai tanti che vorranno sperimentare le loro medesime convinzioni, la loro stessa sorprendente novità di vita e l’inesauribile libertà che deriva dal riconoscerci figli amati del Padre e fratelli in Cristo.
Ho sognato di camminare sulla spiaggia in compagnia del Signore. Come su uno schermo, ho visto scorrere i giorni della mia vita; sempre apparivano come due file di orme sulla sabbia: le mie e, accanto, quelle del Signore.
Guardando meglio ho notato però che in certi punti si vedeva soltanto una fila di orme…
Questo coincideva proprio con i periodi che io ricordavo essere stati i più difficili della mia vita; quelli più angosciosi e tristi.
Subito allora ho domandato: “Signore, non mi avevi promesso che saresti stato con me sempre? Su questo io ho fortemente confidato, e allora perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?”.
Il Signore mi ha risposto:” Figliolo, davvero, nel mio amore, ti ho promesso di restarti sempre accanto e di non lasciarti mai solo, e l’ho fatto: sappi che ii giorni in cui hai visto solo una fila di orme sulla sabbia sono quelli in cui ti ho portato in braccio”.