PREGHIAMO QUESTA QUINTA DOMENICA DI PASQUA

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Tu, via, perché ti segua;

Tu, verità, perché ti creda;

Tu, vita, perché ti accolga!

 

L’amico Gesù ha realizzato pienamente la sua missione in terra rivelandoci il suo amore. Lui davvero continua ad essere per noi: via, verità e vita.

Signore, via certa, per raggiungere la nostra metà nell’abbraccio con Dio Padre; abbi pietà di noi. Signore, pietà.

Cristo, pienezza di verità, per riconoscerci in te come figli del Padre e come fratelli tra di noi; abbi pietà di noi. Cristo, pietà.

Signore, nostra vita, per essere e per poter rimanere in comunione con il Padre e tra di noi; abbi pietà di noi. Signore, pietà.

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre»

(Giovanni 14, 1-12)

 

Scorre veloce questo tempo pasquale. Ci condurrà decisamente verso la Pentecoste facendoci però prima passare per l’Ascensione. Il Vangelo di oggi, raccogliendo il dialogo intimo tra Gesù e i discepoli, preannuncia proprio il mistero dell’Ascensione. Portata a compimento la missione terrena, Gesù, dopo avere dunque tutto compiuto, salirà al cielo, sottratto definitivamente alla vista e al contatto dei suoi.

Se a Pasqua, dopo il passaggio drammatico della morte in croce e della sepoltura, il Risorto aveva potuto soccorrere lo sconforto degli amici con le apparizioni, ora, dopo l’Ascensione, non sarà più così: il vuoto lasciato da quella partenza sarà definitivo e non potrà più essere colmato da qualche ulteriore, tangibile segno di presenza …  

Eppure Gesù, nel suo infinito amore, ha voluto e saputo riempire di speranza anche quel grande distacco con un’ulteriore e decisiva promessa di bene:“ Non siate turbati; non vi lascerò soli, – meglio, stupendo – non vi lascerò orfani !” – aveva infatti detto loro sottolineando così l’amorevole legame esistenziale, davvero parentale, che li aveva sinora uniti in terra e per farli partecipi, nella speranza e nell’attesa, delle nuove forme di prossimità di cui sarebbero stati, d’ora in poi, protagonisti. Nella fede, cioè in forza dello Spirito Santo che sarà dato in dono (Pentecoste), Gesù sarà, continuerà ad essere, per i suoi, per noi, in terra, via verità e vita, cioè orientamento, fonte di ispirazione, forza interiore… (ci si accorge, ancor più in questi casi, di come le parole siano irrimediabilmente inadeguate ad esprimere la grandezza del mistero!), così che la nostra vita non abbia a sviare, non sia sbandata, colga nel segno, sia feconda, sia insomma radicata a quella medesima sorgente che ha mosso e muove il cuore stesso di Gesù e che ha, per lui, un volto ed un nome ben precisi: il Padre, Dio Padre.

Per essere dunque con Gesù, in comunione con Dio Padre, lungo il passaggio della vita terrena e per tutta l’eternità (“Vado a prepararvi un posto, perché siate anche voi là dove sono io!”), apriamoci dunque alla grandezza del dono e invochiamolo per noi, per i nostri cari, per tutti …