MESSAGGIO DI QUARESIMA

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Di questi tempi, fra le tante parole divenute famose, purtroppo tristemente famose, c’è anche quarantena. Rimanda al periodo di necessario isolamento che una persona positiva al virus del Covid deve osservare per poter di nuovo entrare in diretto contatto con gli altri. Quarantena, di per sé, non indica un periodo generico, ma preciso, fatto, come dice il nome stesso, di quaranta giorni. Tale era il tempo che convenzionalmente, in passato, si riteneva necessario e sufficiente per garantire l’efficacia dell’isolamento in caso di contagio.

Noi diamo inizio alla Quaresima. Quaresima e quarantena sono sinonimi. Anche il cristiano, in qualche modo e volontariamente, è dunque chiamato ad una quarantena: sa di doversi decontaminare e purificare per essere “sano”; per salvarsi e per andare agli altri in modo positivo, per intessere sempre più, nei loro confronti, relazioni salutari. L’origine della Quaresima cristiana ha riferimenti solidi, variamente ancorati nelle sacre scritture e nella tradizione evangelica. Il numero quaranta, fortemente simbolico, rimanda innanzitutto ai quarant’anni che sono stati necessari al popolo d’Israele per compiere il suo esodo, il passaggio, attraverso il duro deserto, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà sovrana nella terra promessa. Un tragitto di per sé di poche settimane che però si è dilatato così tanto: il tempo necessario per trasformare un “non popolo” in una realtà totalmente nuova, il “popolo di Dio”. Ma il riferimento più immediato e diretto è per noi quello che porta a Gesù stesso, il quale, dopo i suoi primi trent’anni di vita cosiddetta nascosta a Nazareth, si è sottoposto ad altri quaranta giorni di ritiro in solitudine e preghiera nel deserto per preparare ed indirizzare decisamente la sua futura missione pubblica; per aderire già a quel totale dono di sé che lo spingerà sino alla Pasqua.

La Quaresima che per noi s’inaugura sotto l’austero segno dell’imposizione delle ceneri, al ritmo dei profondi contenuti domenicali si snoderà, giorno dopo giorno, con il suo tipico tono penitenziale carico però di serena fiducia, sino alla Settimana Santa e alla Pasqua. Ci farà riaccogliere, come discepoli più consapevoli e grati, il dono inesauribile della nostra fede, i frutti del nostro Battesimo, una più autentica conformazione a Cristo.

Pronti, via… Buona Quaresima a tutti!