Preghiera straordinaria con gli sposi che si sono uniti con rito civile

NELLA GIOIA ED IN PREGHIERA CON xx E xy, SPOSI

Nel nome di Dio Padre che ci ha creati, di Dio Figlio che ci ha redenti e di Dio Spirito Santo che ci santifica, il Signore sia con voi.  – E con il tuo spirito.

Canto: “Noi annunciamo la parola eterna”

  1. Noi annunciamo la parola eterna: Dio è amore. Questa è la voce che ha varcato i tempi: Dio è carità.
    1. Rit.: Passa questo mondo, passano i secoli, solo chi ama non passerà mai.
  2. Dio è luce e in Lui non c’è la notte: Dio è amore. Noi camminiamo lungo il suo sentiero: Dio è carità.
  3. Noi ci amiamo perché Lui ci ama: Dio è amore. Egli per primo diede a noi la vita: Dio è carità.

 

Carissimi..….. e ……, oggi ufficialmente avete congiunto le vostre vite nella promessa e nel vincolo sponsale secondo la sapiente modalità del Rito Civile. D’ora in poi ciascuno di voi appartiene all’altro in modo esclusivo e duraturo. Questo vostro impegno, come ben sapete, ha il valore solenne della promessa umana davanti agli uomini; in quanto battezzati e credenti è vostro desiderio però di sentirvi moralmente vincolati anche davanti al Signore ed in comunione con la sua Chiesa. Ecco il senso profondo di questo passaggio d’intimità, di ascolto e di preghiera qui in chiesa, circondati dalla simpatia e dall’incoraggiamento di tanti parenti e amici; tutti fratelli nella fede.

Diciamo insieme: BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!

Tutti: BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!

Vivendo la promessa del matrimonio uomo e donna realizzano, in modo del tutto vero ed intenso, l’ideale alto della dedizione al prossimo, modello per ogni fraterna convivenza e fondamento per una società più solidale ed affidabile. Carissimi …… e ……, uguali per dignità, diversi e complementari nei reciproci doni, abbiate la gioia di crescere sempre nella mutua benevolenza e nella piena comunione, per il bene vostro e per l’edificazione di tutti.

Tutti: BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!

Il Signore, da voi cercato ed invocato come amico e come guida, affianchi ed accompagni il vostro cammino insieme nei tanti momenti di luce che vi auguriamo, ma anche nei passaggi un po’ più bui che la vita potrà riservarvi e che la sua forza ed il suo aiuto sapranno rendere più facili.

Tutti: BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!

Da IL PICCOLO PRINCIPE di Saint- Eexupéry

“Ora finalmente puoi tornare da quelle rose che già avevi visto tempo fa – suggerì la volpe al piccolo principe – ti convincerai così, ne sono certa, che solo la tua rosa è unica al mondo. E quando poi ripasserai da qui per l’addio, avrò in serbo per te un ultimo segreto”. Il piccolo principe s’incamminò dunque. “No, voi non siete proprio come la mia rosa – gli venne di dire, tutto d’un fiato – anzi, voi non siete nulla, perché mai nessuno vi ha preso a cuore, e voi non avete mai preso a cuore nessuno. Voi ora siete com’era la mia volpe quando ancora non la conoscevo: uguale a centomila altre. Ma , dal momento che me la sono fatta amica, è diventata per me unica, unica al mondo”. Vedendo però che le rose c’erano rimaste male, sentì di dover replicare: “Voi siete molto belle, per carità, ma purtroppo mi siete indifferenti. Per questo io non potrei mai morire per qualcuna di voi. Certamente, agli occhi di un estraneo, la mia rosa potrebbe anche rassomigliarvi, ma per me lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho annaffiato. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché è per lei che ho dato la caccia ai bruchi. Perché c’ero io ad ascoltarla quando si lamentava o si vantava, e anche quando qualche volta taceva. Insomma, perché lei è la mia rosa!”. Lasciato il roseto, fece così ritorno dalla volpe. “Addio”- le disse. “Addio”- rispose lei soggiungendo – “Ed eccoti, come promesso, semplice, semplice, il mio segreto: sappi che non si vede bene che con il cuore, perché l’essenziale è invisibile agli occhi!”. “… L’essenziale è invisibile agli occhi!”- ripetè fra sé il piccolo principe, come per imprimerselo bene in testa. “… E’ tutto il tempo che hai dedicato alla tua rosa che te l’ha resa così importante…”. “E’ il tempo che ho dedicato alla mia rosa…” replicò ancora il piccolo principe, per non scordarlo. “Gli uomini trascurano troppo queste verità fondamentali. Ma tu, mi raccomando, non farlo mai: ciascuno è responsabile, e per sempre, di ciò che ha preso a cuore e tu dunque sei responsabile della tua rosa…” “Io sono responsabile della mia rosa, io sono responsabile della mia rosa…” – continuava a ripetere tra sé e sé il piccolo principe per ricordarselo.

* …… e ….… ora si tolgono le fedi e le collocano sul piattello dorato.

Da LA BOTTEGA DELL’OREFICE di KAROL WOITILA

“Le due fedi in bella mostra nella vetrina dell’orefice e che presto saranno nostre, sono sì preziose, ma per ora non sono nient’altro che oggetti inanimati “- così pensò Thomas, in quell’istante e lo disse ad alta voce – “Ma quando finalmente io ne porrò una al tuo dito e tu farai altrettanto con me, tutto cambierà. Allora saranno loro a segnare il nostro destino; ci ricorderanno la nostra storia e sempre la proietteranno nel futuro. Esse, come i due primi anelli di una catena, avvinceranno saldamente le nostre intere esistenze”

“La preziosità di queste fedi” confermò, poco dopo, l’orefice, un personaggio davvero singolare — “non dipende dalla quantità d’oro che le compone, ma dalla consistenza di chi le porta e dunque, d’ora in poi, da ciascuno di voi e dalla qualità del vostro stare insieme. E’ un mistero di libertà che rasenta, perché no, la follia; è l’intreccio d’amore che sgorga da questa libertà… Sappiate però che, proprio per questo, nessuna delle due fedi potrà mai più esser apprezzata da sola, perché ormai, ciascuna di esse, avrà peso solo se trovata insieme all’altra. La mia bilancia d’orefice è strana, sapete, non soppesa il metallo, ma gli esseri umani e il loro destino…”.

DAL CANTICO DEI CANTICI

Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la sua passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.        Parola di Dio. – Rendiamo grazie a Dio.

Carissimi …… e ……., ogni proposito di fedeltà ed ogni impegno di dedizione amorosa sono segni della divina presenza e, in quanto tali, sono sostenuti dalla sua benedizione. Gli anelli che ora vi scambierete siano per voi dunque carichi anche di questo grande significato.

(segno di benedizione da parte del sacerdote, scambio degli anelli nuziali da parte degli sposi)

Il Signore è il mio pastore / nulla manca ad ogni attesa

in verdissimi prati mi pasce / mi disseta a placide acque

E’ il ristoro dell’anima mia / in sentieri diritti mi guida.

Per amore del santo suo nome / dietro a lui mi sento sicuro

Pur se andassi per valle oscura: / Non avrò a temere alcun male

perché sempre mi sei vicino, /mi sostieni col tuo vincastro

Maria, benedetta fra tutte le donne, sposa e madre di Nazareth, stendi il manto della tua protezione sulle nostre famiglie. E come un giorno, proprio a favore di due sposi, impetrasti da Gesù il suo primo miracolo, schiudi ancora per noi, dal tuo amato Figlio, la fonte inesauribile delle divine misericordie. Benedici, o Maria, l’amore scambievole che fonda e sostiene la comunione familiare, cellula vitale della società e della Chiesa. Illumina, o Vergine Santa, i nostri passi così che, nonostante le alterne vicende della vita presente, possiamo, un giorno, giungere sino a te, nella casa eterna del cielo. Amen.

Canto: Santa Maria del Cammino

Mentre trascorre la vita / solo tu non sei mai

Santa Maria del cammino / sempre sarà con te

Rit. Vieni o Madre in mezzo a noi, / vieni Maria quaggiù.

Cammineremo insieme a te / verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice: / “nulla mai cambierà”,

lotta per un mondo nuovo, / lotta per la verità  Rit.

Lungo la strada la gente / chiusa in se stessa va;

offri per primo la mano / a chi è vicino a te.  Rit.

Quando ti senti ormai stanco / e sembra inutile andar,

tu vai tracciando un cammino: / un altro ti seguirà.  Rit.

 

–      Benediciamo il Signore.

–      Tutti: Rendiamo grazie a Dio

Priorato (Fontanellato), 2 luglio 2016

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