Nella nascita di Gesù, è Dio che pienamente si rivela: un Dio che non si vergogna della bassezza umana, ma addirittura vi entra dentro. Cristo, il nostro Dio, in una mangiatoia, ama ciò che è perduto, insignificante, emarginato, debole e affranto.
Dove gli uomini dicono “perduto”, lì egli viene a dire “salvato”; dove loro dicono “no”, lì egli pronuncia il suo “sì”. Dove distolgono, con disprezzo, gli occhi, proprio lì, lui invece viene a posare il suo sguardo pieno di compassione. Ancora, dove gli uomini dicono “spregevole”, lì Dio esclama “beato”.
Ecco perché, quando ci sentiamo invischiati in situazioni di cui non possiamo che vergognarci; quando penseremmo che anche Dio non possa che vergognarsi di noi; quando ci sentiamo perciò lontani da lui come non mai, proprio lì lui irrompe, lì viene e ci si fa totalmente vicino, così che abbiamo finalmente a percepire il sorprendente miracolo del suo amore, della sua prossimità, della sua grazia …
(Rilettura di un testo di D. Bonhoeffer).
Il nostro Signore
che viene nella grazia del Natale,
sia per la nostra Parrocchia,
per noi,
per le nostre famiglie,
soprattutto per chi soffre
e si sente solo,
fonte di consolazione e di speranza!