LETTERA APERTA DI DON PAOLO
AI RAGAZZI DI CATECHISMO
E, PER CONOSCENZA, ALLE FAMIGLIE
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Io, la domenica, vado a Messa per crescere nell’amicizia con Gesù; perché Lui ha pensato e voluto questo incontro per me, riversandovi tutto il suo amore e raccomandandoci sempre:”Fate questo in memoria di me!”
Io, la domenica, vado a Messa per unirmi agli amici e a tante altre belle persone, di tutte le età, che sento a me vicine, perché tutti insieme condividiamo i più grandi ideali e desideriamo le stesse cose, vere ed importanti.
Io, la domenica, vado a Messa perché ho bisogno e voglia di ricaricarmi. E’ un po’ come quando assetati, durante un’impegnativa escursione estiva, ci s’imbatte finalmente in una sorgente d’acqua limpida e fresca e, da lì rinvigoriti, si riparte, decisi, verso la meta.
Io, la domenica, vado a Messa per dire grazie a Dio Padre. Per riaccogliere la vita come un dono prezioso e per imparare a viverla non da parassita, ma con la responsabile consapevolezza di chi ama e si dona.
Io, la domenica, vado a Messa per cantare, che è così bello (e chi lo fa più, oggi?)! Per pronunciare parole inesauribili nella loro profondità, per ascoltarne di stupende, per tenersi per mano, come in cordata, per nutrirmi del pane spirituale che dà la forza.
Io, la domenica, vado a Messa anche per dare esempio ed incoraggiamento agli altri; ai miei genitori, ai miei fratelli più grandi… Che bello se tutti scoprissimo l’importanza della fedeltà a questo appuntamento in cui ciascuno è decisivo, perché ci sia più preghiera e più gioia; un appuntamento che non è per niente “da bambini”, ma che a tutti, in ogni età e situazione, restituisce cento volte tanto il piccolo sacrificio che richiede.
Io, la domenica, vado a Messa perché ogni alternativa (stare a letto, oziare, guardare la tv, giocare con i video, ma anche fare i compiti…) non ha nulla di esclusivo; al confronto sa di banale e può trovare, se vogliamo, tante altre collocazioni.
… Ho provato ad elencare così i motivi che mi portano a scegliere, ogni domenica ed ogni festa, l’appuntamento con la santa Messa. Ce ne sarebbero tanti altri… So che anche tu ne hai e tanti. Perché non provi allora, come ho fatto io, a pensarli e, magari, a fissarli nero su bianco?
Avrei potuto dirti che io e i catechisti, con amorevole sollecitudine, siamo contenti di ogni tua presenza, così come siamo preoccupati di ogni tua ingiustificata assenza. Avrei potuto dirti, perché è vero, che pensare di poter ricevere in modo responsabile i sacramenti della Prima Comunione e, tanto più, della Cresima, non avendo dimostrato di saper godere della partecipazione fedele alla S. Messa è, per il tuo bene e per il tuo cammino di fede, un controsenso che non può trovare il nostro incoraggiamento… Sì, avrei potuto dirtelo anche solo così, ma mi sarei negato la gioia di riaccogliere, innanzitutto per me, i motivi di questo grande dono e mi sarei negato il tentativo di annunciarlo, in tutta la sua bellezza, anche a te, carissimo/a, a cui auguro, all’inizio di questo anno liturgico, ogni bene e ed ogni autentica crescita!
Don Paolo